Dal libro “Il primo cinquantennio” di Padre Roberto Lecchini

Eravamo nella Quaresima del 1938.
Tra i due parroci di Salsomaggiore si venne ad un comune accordo di organizzare e mettere in opera una settimana della giovane che altrove si era rivelata feconda di frutti spirituali, morali e sociali. Da ambo le parti ci si mise all’opera di preparazione assegnando rispettivamente locali e personale docente di valida competenza, scelto tra il Clero e i laici dell’Azione Cattolica.
Se per il Parroco di S. Vitale, Adelchi Albanesi, che nel frattempo veniva nominato Vescovo di Bagnoregio e doveva quindi prepararsi per la partenza, era tutt’altro che facile il suo impegno per la buona riuscita della Settimana della Giovane, già programmata, altrettanto si poteva pensare e dire per il Parroco di S. Antonio il quale, prima di essere trasferito alla cura spirituale della Parrocchia di S. Antonio, accettava l’incarico di predicare la Quaresima nella chiesa di S. Alessandro nel centro di Milano.
Non potendo trovare un sostituto, egli ogni mattino alle ore 7 doveva partire per Milano dove alle ore 10 aveva luogo la predica quaresimale. Nelle prime ore del pomeriggio ripartiva per arrivare alle ore 16 a Salsomaggiore.

Comunque la settimana della giovane ebbe una splendida riuscita come dimostra l’istantanea dell’ultima ora affidata alla storia religiosa delle due Parrocchie di Salsomaggiore.
Allora non si parlava né di discoteca, né di droga! E neanche di Miss Italia!

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