Dal libro “Un popolo in festa e in cammino” di Don Luigi Guglielmoni, Clementina Corbellini e Giulia Urgeletti Tinarelli
Padre Mario Cappucci si trovò nella nostra Parrocchia negli anni 70, come responsabile dei giovani. Egli racconta: “Erano gli anni dell’immediato post Concilio Vaticano II°, anni vivaci, non privi di contestazione ma anche aperti alla ricerca. Era molto vivo il senso di appartenenza, qualche volta in dialettico confronto con le altre due Parrocchie urbane.” Sono nati in quel contesto i cineforum, i corsi di formazione biblica, le settimane bianche e le ferie estive in montagna.
Il parroco Padre Arcangelo Panciroli, a sua volta, ricorda che fu lui ad introdurre la consuetudine di far vestire con la tunica bianca i fanciulli candidati alla Messa con Prima Comunione. “Non è stato facile, perché c’era chi si appellava alla libertà di vestire il proprio figlio come meglio riteneva. Ma io ho resistito é alla fine è stato positivo per tutti. Questo è stato un riferimento importante anche per la Parrocchia di San Vitale, dove Don Cesare Rampini faticava a far fronte alle pressioni di alcune famiglie, desiderose di far sfoggio di abiti in quell’occasione così sacra“.
In quel periodo iniziarono anche i corsi di preparazione al matrimonio cristiano, che hanno aiutato tante coppie di fidanzati a fare una scelta più consapevole e serena. Esperienze che tuttora continuano con profitto spirituale.
Gli anni della compresenza in Salsomaggiore Terme di Don Cesare Rampini, di Don Lino Sivelli, parroco della chiesa di Santa Maria Assunta, e di Padre Gianantonio sono stati pastoralmente assai fecondi, perché caratterizzati da una profonda intesa reciproca e da una sincera collaborazione.
A Padre Gianantonio va ascritto il merito di una specifica attenzione pastorale alle famiglie: nasce con lui il “gruppo famiglie“, con l’esperienza delle ferie estive e invernali, capace di aggregare anche famiglie non praticanti ma disponibili a una simile iniziativa di amicizia tra adulti e di condivisione tra ragazzi. Padre Gianantonio è stato il promotore delle due “missioni popolari” nel 1982 e nel 1989, che hanno coinvolto attivamente i parrocchiani, risvegliando la fede e l’appartenenza ecclesiale. Infine, è toccata a lui, come parroco, la decisione di trasformare in palestra il cinema parrocchiale, per un uso pastorale più adeguato alle nuove esigenze dei tempi.
Va ricordato anche un gesto di grande generosità. Al papà di Padre Agostino fu chiesto da Padre Bentivoglio un prestito di settecentomila lire per provvedere alla ristrutturazione della chiesina del Sacro Cuore: una somma consistente per quei tempi. Si fece una scritta informale su un foglietto, come documentazione di tale operazione. Quella somma non fu più restituita, anzi andò perduto anche quanto sottoscritto dalle parti.
Un servizio di volontariato particolarmente utile in Parrocchia è oggi quello amministrativo. Due laici, competenti e disponibili anche ai lavori più umili, Renato Frigeri e Alberto Remaggi, provvedono alla parte burocratica ed economica sia della Scuola Materna sia della Parrocchia.
La cura della chiesa e degli ambienti pastorali è stata affidata a vari tecnici, tra cui l’ingegner Roberto Palladino, il geometra Gabriele Zanella e, più recentemente, il geometra Antonella Chiesa e l’architetto Giovanni Rossi, che prestano la loro opera gratuitamente, continuando in questo la consuetudine dell’ingegner Pino Ferrari e del progettista ingegner Giulio Bussandri.
Un tempo, uno dei Frati esercitava il ruolo di “sacrista“. Da anni questo prezioso e delicato servizio è affidato alla signora Carla Lusardi, il “maresciallo” dal cuore d’oro, sempre disponibile al servizio della chiesa, per il quale sono preziose collaboratrici Suor Cosimina e Suor Eletta .
Ricordando che il giudizio spetta solo e sempre al Signore, sarebbe interessante elencare le persone che sono tornate alla pratica religiosa intensa, dopo anni di distanza dalla vita cristiana vissuta con regolarità. Un esempio è Paola Fantini, rimasta vedova di Gino Gresta a soli 29 anni e madre di due figli. Ripresa in età matura l’assidua frequentazione ecclesiale, per anni ha recitato il Santo Rosario in chiesa: era quasi gelosa di questo servizio! E’ deceduta nel 1994.